Il cantiere partirà lunedì e i lavori saranno conclusi a settembre 2020.

La struttura voluta dal Cof sorgerà di fianco alla cittadella della salute.

Testata: “IL GAZZETTINO”

Anno / Numero: 2019

Data: 05 Dicembre 2019

TREVISO –  Una “casa funeraria”, la prima a Treviso, per congedarsi dai propri cari al di fuori dell’ambiente freddo, asettico, dell’obitorio. A promuoverne la costruzione, che partirà la prossima settimana a ridosso della rotatoria d’ingresso alla nuova cittadella della salute, le aziende che fanno capo al Cof, il Centro onoranze funebri di Treviso.

IL CRONOPROGRAMMA – Il cantiere si aprirà lunedì 9 dicembre, per concludersi a settembre del 2020. Secondo cronoprogramma, l’apertura è prevista entro novembre prossimo, in tempo, nelle intenzioni del Cof, per celebrare i 25 anni della propria fondazione. “Una casa funeraria – spiega Fernando Pizzolon, socio asieme a Linzi Pasini e Riccardi della Cof – è un luogo dove accogliere il defunto prima che venga sepolto e cremato E’ un’idea tipicamente americana che da qualche anno è diventata consuetudine in tutta Europa, e ora anche in Italia visto che da circa dieci anni in Lombardia sono una realtà ormai consolidata”. I decessi, oggi, avvengono principalmente in ospedale, ma altro luogo di “passaggio”, tra qui e la chiesa o la sala del commiato, dove si dà l’ultimo saluto al defunto, non c’è. Se non l’obitorio, poco accogliente e disponibile per un tempo breve. “Oggi gli ambienti domestici a disposizione sono più piccoli di un tempo – sottolinea Pizzolon – e non si prestano alla veglia o al via vai di parenti e amici, per cui è nata l’esigenza di creare degli ambienti adatti. La pratica del “funeral home”, inoltre, agevola i funerali laici, di tutte quelle persone che, non professando in vita nessuna religione, non avrebbero voluto essere salutati in un luogo di culto. Allo stesso tempo, dà spazio alla nuova pluralità di riti che in certi casi non riguardano solo la celebrazione del commiato, ma anche la preparazione del feretro. Penso ad esempio alla religione islamica, dove si pratica il lavaggio dei defunti”.

L’OBIETTIVO – Ma al di là di questo, è l’intimità di un momento così doloroso e delicato a dover essere salvaguardata. Nelle case funerarie, la salma viene preparata subito dopo la visita necroscopica e sistemata in una sorta di “suite” con stanza per il defunto e salottino attiguo, a disposizione dei familiari, per accogliere parenti e amici. “In questo spazio esclusivo il defunto rimarrà almeno due tre giorni, fino alla data dei funerali, che se di rito civile potranno essere svolti anche nella nostra struttura – aggiunge Pizzolon – in quanto ci sarà una sala del commiato dove poter eseguire cerimonie laiche o di altri fedi o credi religiosi. Durante tutto il tempo che la salma rimarrà in questo spazio, famigliari e amici potranno sostare tutto il tempo che vorranno. L’apertura sarà dalle 08.30, quindi 12 ore continuative, compresi i festivi”. Nulla, specifica, di “esclusivo”, l’obiettivo è che sia una struttura accessibile a tutti, visto che in un recente questionario fatto compilare ai clienti, il 90% degli interpellati l’ha definita utile e necessaria. “Per tutti lo spazio verrò offerto gratuitamente”.

LINA PARONETTO