Lo spazio a Caonada non bastava più al gestore del servizio idrico per 50 comuni. Struttura nuova in zona industriale nei pressi del castello della Pedemontana.
Testata: “LA TRIBUNA”
Anno / Numero: 2017
Data: 13 Ottobre 2017
MONTEBELLUNA – Alto Trevigiano Servizi ha realizzato il suo nuovo polo logistico che sarà inaugurato sabato pomeriggio. Per una società che gestisce gli acquedotti di 50 comuni, tra cui il capoluogo di provincia e tutta la zona nord e alcuni comuni bellunesi, ormai la sede di via Crociera a Caonada era angusta e insufficiente; così, dopo aver fatto la fusione tra Ats e la società patrimoniale in modo da riunire tutto in un unico ente, la società ha allargato i propri spazi costruendo un polo logistico nella zona industriale di Montebelluna, lungo la Feltrina. Si trova in via Ferraris, a poca distanza da dove sarà realizzato il casello di Montebelluna est della Pedemontana Veneta. La struttura è stata realizzata in meno di otto mesi. Una parte sarà adibita a uffuci, tutto il resto alla struttura tecnica e ai materiali. E’ anche totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico dal momento che è stato installato un impianto fotovoltaico della capacità di 58 Kwh. Su un’area di 6.488 mq complessivi è stato costruito un fabbricato di duemila metri quadrati, 650 dei quali adibiti a uffici distribuiti su due piani. Il nuovo polo logistico di Ats viene a trovarsi in prossimità del futuro casello di Montebelluna della Superstrada Pedemontana Veneta, cosa che consentirà una razionalizzazione degli approvvigionamenti e contribuirà a un migliore rapporto con i fornitori. “Gli spazi della sede di Caonada ormai erano insufficienti per l’operatività di un ente che ha la gestione idrica integrata di 50 comuni – spiega il presidente Raffaele Baratto – era necessaria una nuova struttura anche per la sicurezza dei nostri dipendenti e siamo riusciti a realizzarla in breve tempo”. All’inaugurazione del polo logistico che si terrà sabato alle 17:30, oltre alle varie autorità, sono stati invitati non solo tutti i dipendenti, ma anche tutte le loro famiglie.
ENZO FAVERO