Testata: “QDPNEWS”

Anno / Numero: 2017

Data:03 Maggio 2017

In occasione del restauro del ponte sul Soligo, è stato riscoperto e portato alla luce un pezzo di storia di Pieve di Soligo. Si tratta del muro che separa la rostra di via Borgo Stolfi dal fiume Soligo, fino a qualche giorno fa completamente sepolto dalla terra, che corre dalla punta dell’isolotto dove sorge un piccolo parco fino al ponte di via Giuseppe Vaccari.

“Durante i lavori al ponte abbiamo visto emergere dalla terra delle pietre, che sembravano essere parte di un muro – racconta l’architetto Gianpaolo Pradal, che ha seguito il restauro – Abbiamo fatto un sondaggio scavando un po’ e abbiamo visto che, effettivamente, si trattava di una parete realizzata in pietra di Cugnan, che viene estratta a Ponte delle Alpi. Formulando una prima ipotesi, penso che il muro sia precedente anche all’isola e non escluderei che possa correre a nord fino al mulino. Si può ipotizzare che tutta quella parte del Borgo Stolfi sia stata costruita sopra quella parete già esistente.”

Il fango trasportato dall’acqua aveva ricoperto completamento il manufatto, ma adesso è tornato a vedere di nuovo la luce. “Grazie al ribasso d’asta abbiamo fatto togliere la terra dalla parte della rostra e l’abbiamo riposizionata dalla parte del fiume – spiega Pradal – Tutto il canale, inoltre, è stato pulito dalla vegetazione infestante che si era sviluppata nel corso del tempo”.

Per quanto riguarda il ponte, invece, i lavori sono quasi agli sgoccioli. “Se oggi non piove potrebbe riaprire anche stasera – conferma il sindaco Stefano Soldan – Entro domani sera, ad ogni modo, contiamo di riaprire la viabilità lungo via Vaccari, mentre per sabato è prevista l’inaugurazione ufficiale del restauro”.

EDOARDO MUNARI