Testata: “LA TRIBUNA”

Anno / Numero: 2019

Data: 05 Dicembre 2019

Sorgerà in via Concordia, fra ospedale e tangenziale: il cantiere comincia lunedì. Tempo un anno, e la prima casa funeraria di Treviso sarà una realtà. La Cof disegna la nuova frontiera del servizio funebre in città, per celebrare anche i primi 25 anni di attività: sorgerà dove oggi c’è una vecchia casa colonica, a due passi dalla rotonda. Un investimento che si aggira sui 2 milioni: superficie di 660 metri quadri, 5 sale commemorative dedicate ai defunti, un’ampia sala del commiato per le cerimonie laiche o di diverse religioni di un mondo globalizzato e un’area operativa, non accessibile al pubblico, che soddisfa i requisiti di legge, il tutto in piena riservatezza circondati dal verde. Un’evoluzione che altrove è già diventata quotidiana, ma che alle nostre latitudini comincia solo ora, rispetto ad altre zone d’Italia, ed è certamente destinata a modificare nel giro di pochi anni tutto il vissuto di un lutto, le modalità dell’ultimo saluto ai proprio cari. La spinta arriva dalle famiglie dei defunti, che chiedono sempre più di personalizzare l’estremo saluto, e che troppo spesso vivono i momenti successivi al lutto in modo frenetico, segnati da incombenze burocratiche, tempi molto stretti e spazi non adeguati. E certo pesa il nuovo regolamento dell’Usl 2, che istituzionalizza la possibilità di portare a casa il defunto, o di non trasportarli in obitorio, di fatto alleggerendo le strutture adiacenti ai complessi ospedalieri della provincia. Una “privatizzazione” della morte? Importeremo modelli e costumi americani? La Cof mette le mani avanti: “Niente di tutto questo, anzi è esattamente il contrario, tutto sarà all’insegna della massima sobrietà e del massimo rispetto per il trauma vissuto dalle famiglie”, spiegano Elisabetta Linzi e Fernando Pizzolon a nome delle loro imprese socie di Cof (con Pasini e Riccardi e delle affiliate Zamberlan, Severin, Corona e Baù), “Crediamo sia giunto il momento di ripensare il servizio funebre in un nuovo contesto che dia tempo al dolore, spazio ai congiunti del defunto, l’obiettivo è di creare un vero centro emozionale, accessibile economicamente a tutti, dove i famigliari possano vegliare il loro caro come meglio credono. E soprattutto vivere il momento del dolore con riservatezza, tranquillità, che sono le premesse per l’elaborazione del lutto”. La sala potrà gestire fino a 5 servizi in contemporanea, non meno di 10-12 servizi al giorno.